Salvini critica i 15 scioperi previsti per dicembre. Landini risponde: “Ribellarsi contro le ingiustizie è fondamentale”.
Con 15 scioperi già proclamati per dicembre, il clima politico si fa incandescente. Matteo Salvini, vicepremier e ministro, ha espresso preoccupazione per l’impatto delle mobilitazioni sui cittadini, annunciando la possibilità di ulteriori interventi governativi.
Tensione su scioperi e diritti: le posizioni di Salvini e Landini
“Sono soddisfatto di aver garantito, ieri, il diritto a viaggiare con i mezzi pubblici a milioni di italiani. Il mio impegno non cambia in vista di dicembre, quando si contano già 15 scioperi proclamati, fra cui uno generale fissato il 13 (guarda caso un altro venerdì) a pochi giorni dal Natale. Sono pronto a intervenire ancora, per aiutare i cittadini,” ha dichiarato Salvini, ribadendo quanto già affermato durante lo sciopero generale di novembre.
Il ministro si è detto deciso a bilanciare il diritto alla protesta con quello alla mobilità, evidenziando come il governo stia lavorando per evitare che le mobilitazioni generino disagio eccessivo, specialmente in un mese critico come dicembre.
Landini: la protesta come espressione di libertà
Alle dichiarazioni di Salvini ha risposto Maurizio Landini, segretario generale della CGIL, sottolineando il significato profondo delle mobilitazioni e della lotta contro le ingiustizie. Parlando al congresso nazionale delle ACLI, Landini ha ribadito l’importanza della protesta come fondamento di democrazia.
“Quando sono stato a Palazzo Chigi per la legge di bilancio ho regalato alla presidente del Consiglio ‘L’uomo in rivolta’ di Albert Camus. Il senso di quel libro che fece grande rumore è rimettere al centro la libertà delle persone. Se la persona non si rivolta di fronte alle ingiustizie non esiste come persona, perché viene cancellato. Io l’ho pensata così,” ha dichiarato Landini, spiegando il messaggio lanciato in occasione dello sciopero generale.
Inoltre, Landini ha criticato i provvedimenti in discussione in Parlamento, accusandoli di restringere gli spazi di libertà: “Oggi la messa in discussione della democrazia non la danno le persone in piazza per i propri diritti ma chi in Parlamento sta tentando di far passare un decreto che chiama sicurezza ma riduce le libertà e gli spazi delle persone.“
Le parole di Salvini e Landini evidenziano la distanza tra chi punta a garantire servizi essenziali e chi difende il diritto alla mobilitazione come strumento di democrazia. Dicembre sarà un mese di scontri, non solo nelle piazze ma anche nel dibattito politico.